Il movimento torinese dei Consigli di Fabbrica e Il movimento comunista a Torino
Gramsci, Antonio, Il movimento torinese dei Consigli di Fabbrica e Il movimento comunista a
Torino, International Gramsci Journal
1836-6554
Il movimento torinese dei Consigli di Fabbrica e Il movimento comunista a Torino
Antonio Gramsci
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Article 4
Il movimento torinese dei Consigli di Fabbrica e Il movimento comunista
a Torino
From the original manuscript, held in the Comintern Archives, we publish for the first time in Italian the text
of the article that Gramsci wrote for the November 1920 issue of the Comintern journal “Communist
International” on the communist and council movements in Turin. For comparison purposes, we include in a
parallel column the article as it was then published a few months later in “L’Ordine nuovo”, with modifications
(presumably by Gramsci) made in this latter version, retranslated into Italian from the published German
translation. Gramsci deals with the situation in Turin and the great strikes there during the First World War,
the alliances formed between the working class and other social strata, and State repression of the workers’
armed insurrections. In the midst of these events, in May 1917, there was the first mass demonstration since
Italy’s entry into the war, addressed by I. P. Goldenberg and A. N. Smirnov, delegates to the West of the
Petrograd Soviet, and then both Men’ševiks. They were however greeted with cries in favour of Lenin and the
Bol’ševiks, whose strategy in Petrograd was later – and independently – duplicated in Turin, with factory
councils being formed on the initiative of the majority communist group in the Turin Socialist Party branch.
The article closes with a criticism of the role of the reformist leadership of the Socialist Party and Unions, who
ignored the role of the councils as the equivalent of “soviets”, the nuclei of a future democratic State.
Il movimento torinese dei Consigli di Fabbrica e Il movimento
comunista a Torino
Prima pagina dell’«Avanti!» del 15 agosto 1917, con l’articolo
Il compito della rivoluzione russa, da attribuire a Gramsci, nel quale egli
commenta i discorsi a Torino dei delegati del Soviet di Pietrogrado.
(Fonte: Archivio Nevol Querci e Fondazione Istituto Gramsci)
Front page of Avanti!, 15 August 1917, with the article
The Task of the Russian Revolution, attributed to Gramsci, commenting on
the speeches in Turin of the delegates from the Petrograd Soviet.
I l m o v i m e n t o t o r i n e s e
d e i C o n s i g l i d i
f a b b r i c a
( R a p p o r t o i n v i a t o n e l
l u g l i o 1 9 2 0 a l C o m i t a t o
E s e c u t i v o
d e l l ’ I n t e r n a z i o n a l e
C o m u n i s t a )
Il n. 14 dell’«Internazionale
Comunista» contiene questa
relazione sul movimento
operaio torinese, inviata dal
compagno Gramsci, nel luglio 1920
all’Esecutivo della
Internazionale. La riproduciamo,
ritraducendola dalla traduzione
tedesca, perchè i compagni
abbiano un documento obbietivo
delle informazioni – che
dall’Italia erano inviate in
Russia e che servirono
indubbiamente a orientare il C. E.
sulla situazione italiana che
doveva risolversi a Livorno.
_____________
Uno dei membri della
delegazione italiana, testé
ritornato dalla Russia
soviettista, riferì ai lavoratori torinesi
che la tribuna destinata per
l’accoglienza della delegazione
a Kronstadt era fregiata colla
seguente iscrizione: «Evviva lo
sciopero generale torinese
dell’aprile 1920».
Gli operai appresero questa notizia con molto piacere e grande soddisfazione. La maggior parte dei componenti la de
c o m u n i s t a d i T o r i n o
Antonio Gramsci
Un membro della dele
gazione italiana ritornato
recentemente dalla Russia dei
Soviet ha comunicato alla
classe operaia torinese che a
Cronstadt la tribuna preparata
per accogliere la delegazione
era addobbata da una fascia
recante questa dicitura: Evviva
lo sciopero generale di Torino
dell’aprile 1920!
La notizia è stata accolta con molta gioia e molta soddisfazione dagli operai. I maggiori esponenti della dele
legazione italiana recatasi in
Russia erano stati contrari allo
sciopero generale dell’aprile.
Essi sostenevano nei loro
articoli contro lo sciopero che
gli operai torinesi erano stati le
vittime d’un’illusione ed
avevano sopravalutato l’importanza
dello sciopero.
I lavoratori torinesi
appresero perciò con piacere l’atto di
simpatia dei compagni di
Kronstadt ed essi si dissero: «I
nostri compagni comunisti
russi hanno meglio compreso e
valutato l’importanza dello
sciopero di aprile che non gli
opportunisti italiani, dando
così a questi ultimi una buona
lezione».
Lo sciopero di aprile.
Il movimento torinese
dell’aprile fu infatti un grandioso
avvenimento nella storia non
soltanto del proletariato
italiano, ma di quello europeo, e
possiamo dirlo, nella storia del
proletariato di tutto il mondo.
Per la prima volta nella
storia, si verificò infatti il caso
di un proletariato che impegna
la lotta per il controllo sulla
produzione, senza essere stato
spinto all’azione dalla fame o
dall (...truncated)